Il testo racconta di un contratto tra due persone che:
1. termina con una grave offesa.
2. non viene rispettato.
3. finisce con uno scherzo.
4. si conclude tragicamente.
L’espressione “come per un lutto” (riga 6) significa:
1. come se non avesse sentito bene.
2. come se gli fosse morto qualcuno.
3. come se volesse ferirsi.
4. come se volesse picchiare il pittore.
Le domande che il mercante fa al pittore, all’inizio della storia, hanno lo scopo di:
1. ridurre il prezzo del dipinto.
2. capire se il pittore è onesto.
3. vedere che cosa è capace di fare il pittore.
4. scegliere il tipo di cavallo da far dipingere.
La parola “selvaggio”, alla riga 15, è il contrario di:
1. selvatico.
2. buono.
3. purosangue.
4. domato.
Il mercante dice: «Via, via di qui, monelli! Non spendo il mio denaro per divertire le scimmiette come voi!» (righe 19–21).
Queste parole ci fanno capire che il mercante è:
1. tirchio e arrogante.
2. vanitoso e iroso.
3. severo e poco intelligente.
4. spiritoso e chiacchierone.
Da che cosa si capisce che i fatti raccontati si svolgono in un paese arabo?
1. Dalla presenza di cavalli selvaggi.
2. Dai mestieri dei personaggi.
3. Dai nomi dei personaggi.
4. Dalla razza del cavallo dipinto sul muro.
Nella frase “I bambini andarono a raccontare la meraviglia” (riga 24), la meraviglia si riferisce al fatto che:
1. il dipinto è stato finito molto in fretta.
2. il pittore ha dipinto un cavallo molto bello.
3. il mercante ha fatto dipingere bene il muro.
4. il cavallo sta immobile in un’impennata.
Nella storia si dice che il pittore “ricoprì rapidamente il cavallo con la stessa tinta del muro” (righe 30-31).
Perché il pittore usa la stessa tinta?
1. Per danneggiare il dipinto.
2. Per non fare arrabbiare il mercante.
3. Per non sciupare il muro.
4. Per fare riuscire meglio il suo piano.
Il pittore cancella il cavallo:
1. perché il mercante si è preso il merito del dipinto.
2. perché il mercante gli ha dato meno di quanto stabilito.
3. per punire il mercante che maltratta i bambini.
4. per punire il mercante della sua avarizia.
Per spiegare la scomparsa del cavallo dipinto, il pittore dice al mercante che:
1. il cavallo è fuggito.
2. il cavallo si trova nell’oasi.
3. la pittura durava sola una notte.
4. ha voluto fargli uno scherzo.
Alla riga 43, “La gente scoppiò a ridere così forte, che il mercante non osò replicare” significa:
1. La gente ride così forte che non si sentono le parole del mercante.
2. La gente ride così forte che il mercante non ha il coraggio di rispondere.
3. La gente ride così forte perché il mercante non sa che cosa rispondere.
4. La gente ride così forte perché il mercante non riesce a parlare dalla rabbia.
Quale modo di dire riassume meglio quello che è successo al mercante?
1. Chi rompe, paga.
2. Meglio soli che male accompagnati.
3. Oltre il danno, anche la beffa.
4. Il meglio è nemico del bene.
Secondo te, i fatti raccontati nel testo:
1. sono successi davvero.
2. potrebbero succedere.
3. non potrebbero mai succedere.
4. potevano succedere solo in un lontano passato.
Questo racconto è stato scritto soprattutto per:
1. divertire e far riflettere.
2. far capire che gli scherzi finiscono male.
3. insegnare a rispettare l’arte dei pittori.
4. descrivere le abitudini di altri popoli.

Comprensione del testo
(fonte "Prova Invalsi 2008/2009, classe 5^)

ascolta il racconto

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