Quaderno a quadretti - filastroche di cose

Filastrocche e poesie sugli oggetti

 

Case nel mondo

E' di creta la capanna

dove abita il negretto:

Il negretto ci sta fresco

come un fiore nel vasetto.

Con il ghiaccio fa i mattoni

e la casa l'esquimese:

Non ha calce, non ha pietre

è di ghiaccio il suo paese.

Ha per  casa l'indianello

una tenda e bei colori.

Egli sta sempre al campeggio

come i bimbi esploratori.

Questa casa è un grattacielo

ha perfino cento piani.

Vanno a casa in ascensore

tanti bimbi americani.

Quando è notte in tutto il mondo

brillan tanti lumicini,

brillan come tante stelle.

Son le case dei bambini.

Filastrocca di tutte le case

Filastrocche delle capanne

fatte di terra, fatte di canne,

con la porta che non serra,

con il vento che fa guerra

con la pioggia dentro il tetto,

case di legno del poveretto,

case di ghiaccio dell'eschimese,

case fatte di pelli tese,

senza fuoco,piene di gelo.

Filastrocca del grattacielo

tutto bello alto lucente

per il ricco e per il potente.

Filastrocca filastrocca

quando mezzanotte scocca

c'è un bambino che fa la nanna

nel grattacielo, nella capanna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Palla gialla e blu

Palla gialla, palla gialla

batte le ali la farfalla.

Palla corta, palla corta

casca pure nella torta.

Palla bella, palla bella

va a sedere su una stella.

Palla blu, palla blu

dai un bacio

a chi vuoi tu

Filastrocca popolare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bicicletta

Bicicletta

due ruote leggere

leggere

due pensieri

rotondi

pieni di luce

per capire la strada

e sapere

dove conduce.

Bicicletta

due ruote

sottili

due idee

rotonde

piene di vento

per pensare discese

e sapere

la gioia e lo spavento

Bicicletta

due ruote

leggere

due parole

 rotonde

piene di festa

per parlare col mondo

e sapere

quanto ne resta.

R. Piumini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il semaforo

 

Un semaforo piantato
in un viale alberato
era stufo a non finire
di dover sempre eseguire
sia il mattino che la sera
'sta noiosa tiritera:
verde, giallo, rosso, verde
giallo, rosso e ancora verde...
«Non ne posso proprio piú!
Io cosí mi sento giù!»
lui diceva alla Linetta
una rossa bicicletta
che al suo palo era legata
dal padrone ogni giornata.
Anche l'albero vicino
l'ascoltava, un poco chino,
poi diceva: «Che vuoi fare?
È tuo compito segnalare!»
«Ma cosí la fantasia
se ne vola proprio via! »
ribatteva assai piccato
il semaforo seccato.
Prese infin la decisione,
dopo qualche esitazione,
di provare a giocare
coi colori ed a cambiare
la monotona sequenza
senza averne la licenza.
E cosí a piú non posso
occhieggiava sempre il rosso...
Si formò un gran trambusto:
c'era chi ridea di gusto...
Nelle macchine, sgomenti,
non s'andava neanche lenti!
Fu un ingorgo senza pari:
suoni, strilli, insulti vari!
Quindi fu disattivato
il semaforo strampalato
che, per potere tornare
di nuovo a segnalare,
sia pure a malincuore,
rifece a tutte l'ore:
verde, giallo, rosso, verde
giallo, rosso e ancora verde...